Oltre all’oro, il petrolio è materia prima sulla bocca di tutti, visto che se ne parla con una certa frequenza. Verrebbe da dire, non a caso è chiamato anche “oro nero”. Che cos’è che muove il prezzo del petrolio. Ecco uno ad uno i fattori principali. Regola basilare: ad un aumento della domanda, come per tutti i beni presenti sul mercato, si registra un incremento del prezzo del petrolio. Viceversa, a fronte di un decremento della domanda, anche il prezzo ne risente, abbassandosi. Questo è il “sentiment” del mercato che, se crede che nel medio termine i prezzi del petrolio saliranno, alla fine l’aumento diventa effettivo. Il “sentiment”, però, non è tutto, dato che il prezzo del petrolio ruota in gran parte attorno al mercato dei futures.
Cos’è il mercato dei futures?
Nello specifico, quando si fa riferimento ad un contratto futures sul petrolio ci si connette all’accordo di tipo vincolante che prevede di poter acquistare i barili dell’oro nero ad un prezzo deciso a monte per un determinato intervallo di tempo. Questo vuol dire che acquirente e venditore si trovano a che fare con un contratto a termine con obblighi di ricoprire in una data il loro ruolo nella transazione. Nel contratto futures, però, subentrano due trader: gli speculatori che intendono prevedere dove arriverà il prezzo del petrolio e gli hedgers, quali compagnie aeree che, onde evitare aumenti del prezzo, vanno ad acquistare petrolio. La percentuale degli hedgers ad oggi ammonta a circa il 3%.